I buoni propositi (culinari) che faro' per il 2020

 
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Nuovo anno, nuova decade. A proposito, buon 2020 :)

Anche quest’anno le feste son volate (l‘Epifania non viene festeggiata in Canada, sigh), lasciandosi alle spalle le sue sinfonie, i suoi Last Christmas, panettoni, pandori e compagnia bella. Rimangono i chili di troppo e quei buoni propositi che ci siamo impegnati a fare il 31 Dicembre, nell’entusiasmo generale del cenone, e che già la prima settimana di Gennaio sanno di vecchio e stantio.

Non e’mia consuetudine fare buoni propositi per l’anno nuovo, ma pare che qui in Nord America sia parte del cenone di San Silvestro assieme ai fuochi ed allo champagne. Generalmente, il mio proposito e’ quello di non fare buoni propositi. Tuttavia quest’anno, ho deciso di prendermi 3 impegni a livello culinario. E prenderli pubblicamente, oltre che con me stessa, dovrebbe aumentare le chance di mantenerli.

Cucinare la torta di pasta reale che mio nonno chiamava “l’ungherese”

In realtà’ e’ conosciuta col nome di delizia alle mandorle, ma vista l’originalità di mio nonno, non mi stupirei se l’avesse ribattezzata con un altro nome. Si compone di pan di Spagna classico, bagnato con alchermes e farcito con marmellata alle albicocche. Viene poi coperta/decorata con pasta di mandorle. E’ classificata come dolce tipico toscano, ma mi sembra piuttosto diffusa un po’ in tutta Italia.

E’ un gran bel dolce che richiede un po’ di impegno, soprattutto nella fase decorativa. La pasta di mandorle non dove essere troppo molle, pena il collasso della copertura (e ve ne parlo per esperienza!).

Impare a friggere (soprattutto ora che il Carnevale e’ alle porte)

Una volta a settimana, mia nonna faceva un fritto misto eccellente. Lo faceva cosi’ spesso che aveva affinato al massimo la sua tecnica.

Io non sono mai riuscita a riprodurre i suoi risultati. Per molti anni, ho ignorato le fritture perche’ le consideravo poco salutari. Negli ultimi tempi, pero’, il mio interesse per la frittura e’ rinato e devo ammettere che, di tanto in tanto, un bel fritto misto me lo mangerei volentieri. I miei timidi tentativi sono stati pero’ da bocciatura. L’ultima volta che avevo provato a far dei fiori fritti, mi son ritrovata con della roba molliccia e piena d’olio, niente a che vedere col fritto leggero ed asciutto di mia nonna.

Ma quest’anno, me lo prendo come impegno ufficiale! Soprattutto, con il Carnevale alle porte, che e’, per qualche motivo che ho sempre ignorato, un tripudio di dolci fritti. Mi sono già documentata sul libro di Di Carlo, dove si spiegano le tecniche di frittura, gli oli da usare e, soprattutto, gli errori da evitare!

Riuscire a fare un soufflé

Veramente, ci avevo già provato quando ho iniziato il progetto di Edible Molecules. Avro’ fatto almeno una decina di tentativi. Il soufflé e’ un bel sistema colloidale, in cui l’aria rimane sospesa in un liquido (che poi coagula). Il mio soufflé gonfiava per bene, per poi crollare non appena sfornato (un classico!). Quest’anno mi riprometto di farlo…avete trucchi da suggerire? :)

Avete fatto dei buoni propositi per il 2020? Fatemelo sapere nei commenti!