E se parlassimo di the matcha…

 
 

Ho avuto una passione smodata per i the nel periodo che andava dalle elementari alle medie. Non sopportavo il latte a colazione, lo trovavo nauseabondo e stucchevole. Adoravo, invece, il the e non mancavo di collezionare quelli sfusi nei barattolini Twinings.  A parte l’immancabile “English Breakfast”, non potevo separarmi dal “Jasmine” e dal mio preferito, quello al bergamotto, l’intramontabile “Earl Grey”.  Poi nel 2000, ci fu l’arrivo del the verde. Molte delle mie amiche impazzirono dietro le presunte virtù salutistite del suddetto the, ma io non ero molto convinta...non mi piaceva quel sapore amarognolo e pungente. Tra il 2006 ed il 2008, iniziò a spopolare il matcha. Da buona seguace di foodbloggers patinati, vedevo fioccare matcha e corrispettive ricette un po’ ovunque: biscotti al matcha, torte al In matcha, cappuccini al matcha etc etc...Dopo qualche anno (nel 2012, per la cronaca), assaggiai il mio primo cappuccino al matcha...niente male! E ora, finalmente, ho deciso di scriverci e cucinarci qualcosa...siii, ora che l’ondata modaiola è passata (evvai, grande Luci, sempre sul pezzo :P) .

Cos’è il matcha

È un un the verde di elevata qualità, molto usato nelle cerimonie del the giapponesi.

Si ottiene facendo crescere il the per un periodo al riparo dalla luce diretta. In questo modo, le foglie aumentano la produzione di clorofilla ed acquistano una colorazione verde intensa. Il the viene poi essiccato, sempre al riparo dalla luce, privato delle venature e degli steli e macinato. La macinazione avviene lentamente per evitare di danneggiare il prodotto od innescare processi ossidativi che possano compromettere la qualità.

Tipi di matcha

Se ne trovano tre, la cui differenza sta nel grado di qualità.

In generale, le foglie di qualità migliori sono destinate alla produzione del matcha da cerimonia, quello più pregiato. Si ha poi una variante intermedia ed una di bassa qualità, usata soprattutto per cucinare. Quest’ultima è verde marroncina, segno di processi ossidativi in corso.

Io il matcha lo uso soprattutto per cucinare, per cui scelgo la variante bassa qualità (vi sembrerò cheap, ma non mi sembra il caso di spendere soldi per la varietà pregiata e poi usarla per farci un budino :P).

Lato salutistico

Io non credo ai superfood. Il matcha ha guadagnato grande popolarità grazie alle sue presunte virtù salutistite. In particolare, sarebbe ricco di antiossisanti e vitamina A. Tuttavia, secondo una revisione sistematica della Cochrane, non c’è consenso sugli effetti benefici degli antiossisanti. Insomma, ancora non si è capito se abbiamo veramente degli effetti benefici.

Per cui il matcha per ora lo uso nelle mie ricette. Dona un aroma interessante ed è un buon colorante alimentare. A proposito, vi do appuntamento venerdì per la prima ricetta a base di matcha.

Fonti

Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Matcha

G. Bjelakovic, Antioxidant supplements for prevention of mortality in healthy participants and patients with various diseases, Cochrane Systematic Review (2012)